SK 637 - A p. Anselmo Kubit, Cracovia Nagasaki, 8 VIII 1935
J.M.J.Fr. Reverendissimo Padre Provinciale! Ho scritto a p. Pal1 sul tema della consacrazione dell'Ordine all'Immacolata, anche se la sua presenza al Capitolo Generale non è ancora certa, dato che prima ci sarà in Romania il Capitolo Provinciale. Quanto ai particolari, io qui non ho sotto mano le fonti per rifare il cammino della storia, svolgere il filo della tradizione o citare le affermazioni delle “colonne” dell'Ordine. Perciò, mando in breve solo qualche pensiero. Come scopo si potrebbe indicare, tra l'altro, la necessità di una rinascita dell'Ordine. Anche un semplice confronto con la quantità numerica, il raggio di attività e il numero dei religiosi elevati agli onori degli altari solamente di quegli Ordini che ci sono affini, i Bernardini e i Cappuccini (benché siano sorti più tardi di noi), grida perfino alla necessità di una rinascita radicale e rapida. In questo caso non giova affatto scusarsi - come ho sentito da persone del resto zelanti - col dire che il nostro Ordine è vecchio e perciò è deperito: lo spirito, infatti, non conosce vecchiaia. Soltanto l'allontanamento dall'ideale, da una parte, e dall'altra la mancanza di elasticità nell'adattarsi alle condizioni e alle circostanze che mutano continuamente, provocano un indebolimento di vita, di vitalità, un deperimento. Per la rinascita dell'Ordine non basteranno nemmeno le più sagge prescrizioni, anche se sostenute con le punizioni più severe. In questo campo è indispensabile una grazia soprannaturale, la grazia della santificazione dei religiosi. E dato che l'Immacolata è la Mediatrice di tutte le grazie, di conseguenza quanto più uno si avvicina a Lei, tanto più esuberante sarà la sua vita spirituale. Ma senza dubbio la forma più perfetta di avvicinamento è la totale consacrazione di sé. Quindi, sarà la consacrazione all'Immacolata non solo dei singoli religiosi, conventi o anche delle Province, ma dell'Ordine come tale, che darà ad esso la rinascita. Ed oggi il soffio dell'Immacolata comincia già a vivificare in modo meraviglioso quei membri dell'Ordine che si sono avvicinati a Lei in una maniera tutta particolare. L'idea di un avvicinamento sempre maggiore all'Immacolata venne indicato pure con chiarezza dal Capitolo Generale dell'anno 1719: “Affinché nel nostro Ordine si sviluppi e si incrementi ogni giorno più la devozione e il culto verso la Madre di Dio e il mistero della Sua Immacolata Concezione”2. - La formula [della consacrazione] potrebbe essere la stessa che si usa nella M.I., adattandola ad un “ente morale” qual è l'Ordine; potrebbe suonare così: “O Immacolata, Regina del cielo e della terra, rifugio dei peccatori e Madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l'economia della misericordia noi Frati Minori Conventuali, indegni peccatori, ci prostriamo ai Tuoi piedi supplicandoti umilmente di voler accettare tutto e totalmente il nostro Ordine come cosa e proprietà Tua e di fare con esso e con tutti e singoli i suoi membri ciò che maggiormente Ti piace. Disponi pure, se vuoi, di tutto il nostro Ordine senza alcuna riserva, per compiere ciò che è stato detto di Te: “Ella ti schiaccerà il capo” [Gen 3, 15] e “Tu sola hai distrutto tutte le eresie sul mondo intero” [ufficio della B.V.Maria], affinché nella Tua mano immacolata e misericordiosissima esso divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la Tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere, in tal modo, quanto più è possibile il dolcissimo Regno del ss. Cuore di Gesù. Dove Tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e della santificazione, poiché ogni grazia scorre attraverso le Tue mani dal Cuore sacratissimo di Gesù fino a noi”3. Questa formula indica pure il rapporto con il ss. Cuore di Gesù, il che significa che essa è un mezzo per raggiungere lo scopo in maniera più facile e perfetta: “per... estendere, in tal modo, quanto più è possibile il dolcissimo Regno del ss. Cuore di Gesù”.
La pagellina d'iscrizione [alla M.I.] afferma pure nella Nota n. 2: “Nostro unico sprone è l'amore verso il sacratissimo Cuore di Gesù, allo scopo di unire a Lui, attraverso l'Immacolata, il maggior numero possibile di anime”. Un'ultima domanda: come si dovrebbe compiere? Se fosse possibile si dovrebbe rinnovare tale atto comunitariamente in ogni convento nel giorno dell'Immacolata Concezione. Mando solo questi pochi pensieri in risposta alla sua lettera, Rev.mo P. Provinciale, scritta in data 28 V 1935. Chiedo la serafica benedizione. Nel Padre s. Francesco fr. Massimiliano M. Kolbe
Nota 637.1 Cf. SK 630
Nota 637.2 Nell'originale la citazione è in latino. Il testo completo del decreto è riportato da p. Massimiliano nella lettera n. 630.
Nota 637.3 Nell'originale il testo dell'atto di consacrazione è in latino. Il testo è simile a quello presentato dallo stesso p. Massimiliano in SK 37. Il Capitolo Generale del 1936 stabilì un altro testo - cf. Comm. Ord. 33 (1936) 348.
Milizia Dell'Immacolata di Sicilia